Intervista a Giuliana

OinO - C’è qualcosa che vorrebbe veder nascere qui, ai giardini della Stecca?

G - Solo i giardini, niente altro. Vorrei assolutamente che si mantenesse la Stecca ristrutturata con degli spazi per il quartiere, per gli anziani, per i bambini, e il nostro ideale di giardino è che tra questi due venga fatta un’apertura, così che siano comunicanti. Vogliamo altre piante, altre zone d’ombra e assolutamente nessuna costruzione. Questa è la piazza del nostro quartiere, è un borgo questo, no? Ci sono le case di due o tre piani e vanno bene e non si può costruirgli davanti un mostro di diciannove piani, perché proprio qui dove siamo noi, in questo giardino, dovrebbero sorgere palazzi di minimo sette piani.

OinO - Il problema è che ci sono 90 mila metri cubi da costruire, o cosa?

G - Sì, è assurdo costruire per 90 mila metri cubi su questo spazio e non solo qui, ma anche dall’altra parte del giardino.

OinO - Ma secondo lei qual è la cosa peggiore che potrebbe capitare alla Stecca?

G - La cosa peggiore è che facciano i grattacieli e che quindi realizzino quell’orribile progetto che hanno. La cosa terribile è che vogliono proseguire da Via Volturno verso Via Pirelli, cioè vorrebbero aprire una via fino in Via Pirelli, per cui da lì dovrebbero passare centinaia anzi, con il traffico di Milano, migliaia di macchine.

OinO - Nella fase di costruzione di questo progetto, secondo lei, hanno dato attenzione alle esigenze degli abitanti del quartiere?

G - Assolutamente no!

OinO - Ma si sono almeno preoccupati di sentire le vostre opinioni?

G - Ma chi siamo noi? Ma cosa vogliamo? Sotto questo palazzo, questo edificio di tredici piani che vogliono costruire qui, ci vogliono fare un parcheggio per più di cinquecento automobili, molte a rotazione. Cosa vuol dire? Che in questa via ci saranno un sacco di macchine che vanno e vengono, e con questo non credo proprio si siano interessati ai bisogni degli abitanti dell’Isola.

OinO - Lei ha un sogno, un suo progetto, anche solo immaginario, per questi spazi dell’Isola Garibaldi? Lei che cosa ne farebbe?

G - Niente! Vorrei solo che si dimenticassero che esiste! Se potessi vedere avverato un mio desiderio vorrei che questi spazi venissero cancellati dalla memoria e dalle menti dei costruttori o chi per loro! Cosa un po’ improbabile perché la cosa terribile è che questo terreno è del Comune di Milano e il Comune non dovrebbe costruire e allora sapete cosa hanno fatto i furbi? Hanno fatto cambio. Perché noi cosa abbiamo detto hai costruttori? Costruite pure, ma sui vostri terreni, sulla Lunetta, e invece loro volevano anche demolire quei palazzi lì, quelli di fronte a noi, che sono abitati da 108 condomini, mi pare.

OinO - Intende questi palazzi di fronte a noi? E le persone che lì abitano hanno reagito?

G - Certo, loro ci hanno provato! Gli daranno un appartamento nuovo da scegliere tra quelli che costruiranno! Ah, Ah, Ah...e pensate che qualcuno ci ha anche creduto! E magari pensavano pure che glielo avrebbero regalato!

OinO - Dunque la sua decisione è presa, niente altro qui se non l’Isola risistemata a dovere?

G - Esatto, migliorata e che ci lascino lo spazio per gli anziani, per la gente che vuole chiacchierare, una Stecca funzionale a noi, magari con un Cineforum, un asilo e degli spazi - gioco per i bambini. Queste sono tutte cose normali no? Vi sembra che abbiamo chiesto qualcosa di inesistente? Queste semplici cose, all’Isola, noi non le abbiamo! Ma ci si rende conto che noi non abbiamo neanche una biblioteca? Noi dobbiamo prendere il tram e fare due o tre fermate se vogliamo andare in biblioteca. Non c’è niente qui, c’erano dei giochi delle bocce, ma ce li hanno demoliti per fare i box, al Sassetti. Qui se uno vuole passare il pomeriggio, dove va? Non ci sono più neanche le osterie, una volta almeno gli uomini andavano all’osteria! E adesso non ci sono più. E quindi uno cosa fa? Sta seduto tutto il giorno al suo tavolino a far niente?

OinO - La Stecca dovrebbe diventare proprio uno spazio per la comunità: in realtà non migliora un servizio già esistente, ma si renderebbe disponibile per crearlo, dato che ne avete la necessità, non essendoci servizi, vi sono dovuti spazi di aggregazione per gli abitanti di tutte le età.

G - Infatti, se ti guardi intorno, qui al giardino ci sono le panchine piene di gente che chiacchiera, bambini che giocano, c’è anche lo spazio per i cani dall’altra parte anche se poi vengono anche di qui, ma questo sta al buon senso dei loro padroni…Se un giorno dovessero decidere di lasciare questa area in pace e decidessero che qui ci staranno solo i giardini, potremmo farlo diventare come tutti i giardini di Milano. Siamo molto arrabbiati. Qui, ora, sono quattro anni che lottiamo.

OinO - Dopo quattro anni, lei crede avrete la possibilità di vincere questa battaglia?

G - Sì, sì. Speriamo di sì. Io almeno me lo auguro!


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